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Original

Documentation/process/2.Process.rst

Translator

Alessia Mantegazza <amantegazza@vaga.pv.it>

2. Come funziona il processo di sviluppo

Lo sviluppo del Kernel agli inizi degli anno ‘90 era abbastanza libero, con un numero di utenti e sviluppatori relativamente basso. Con una base di milioni di utenti e con 2000 sviluppatori coinvolti nel giro di un anno, il kernel da allora ha messo in atto un certo numero di procedure per rendere lo sviluppo più agevole. È richiesta una solida conoscenza di come tale processo si svolge per poter esserne parte attiva.

2.1. Il quadro d’insieme

Gli sviluppatori kernel utilizzano un calendario di rilascio generico, dove ogni due o tre mesi viene effettuata un rilascio importante del kernel. I rilasci più recenti sono stati:

5.0

3 marzo, 2019

5.1

5 maggio, 2019

5.2

7 luglio, 2019

5.3

15 settembre, 2019

5.4

24 novembre, 2019

5.5

6 gennaio, 2020

Ciascun rilascio 5.x è un importante rilascio del kernel con nuove funzionalità, modifiche interne dell’API, e molto altro. Un tipico rilascio contiene quasi 13,000 gruppi di modifiche con ulteriori modifiche a parecchie migliaia di linee di codice. La 5.x. è pertanto la linea di confine nello sviluppo del kernel Linux; il kernel utilizza un sistema di sviluppo continuo che integra costantemente nuove importanti modifiche.

Viene seguita una disciplina abbastanza lineare per l’inclusione delle patch di ogni rilascio. All’inizio di ogni ciclo di sviluppo, la “finestra di inclusione” viene dichiarata aperta. In quel momento il codice ritenuto sufficientemente stabile(e che è accettato dalla comunità di sviluppo) viene incluso nel ramo principale del kernel. La maggior parte delle patch per un nuovo ciclo di sviluppo (e tutte le più importanti modifiche) saranno inserite durante questo periodo, ad un ritmo che si attesta sulle 1000 modifiche (“patch” o “gruppo di modifiche”) al giorno.

(per inciso, vale la pena notare che i cambiamenti integrati durante la “finestra di inclusione” non escono dal nulla; questi infatti, sono stati raccolti e, verificati in anticipo. Il funzionamento di tale procedimento verrà descritto dettagliatamente più avanti).

La finestra di inclusione resta attiva approssimativamente per due settimane. Al termine di questo periodo, Linus Torvald dichiarerà che la finestra è chiusa e rilascerà il primo degli “rc” del kernel. Per il kernel che è destinato ad essere 5.6, per esempio, il rilascio che emerge al termine della finestra d’inclusione si chiamerà 5.6-rc1. Questo rilascio indica che il momento di aggiungere nuovi componenti è passato, e che è iniziato il periodo di stabilizzazione del prossimo kernel.

Nelle successive sei/dieci settimane, potranno essere sottoposte solo modifiche che vanno a risolvere delle problematiche. Occasionalmente potrà essere consentita una modifica più consistente, ma tali occasioni sono rare. Gli sviluppatori che tenteranno di aggiungere nuovi elementi al di fuori della finestra di inclusione, tendenzialmente, riceveranno un accoglienza poco amichevole. Come regola generale: se vi perdete la finestra di inclusione per un dato componente, la cosa migliore da fare è aspettare il ciclo di sviluppo successivo (un’eccezione può essere fatta per i driver per hardware non supportati in precedenza; se toccano codice non facente parte di quello attuale, che non causino regressioni e che potrebbero essere aggiunti in sicurezza in un qualsiasi momento)

Mentre le correzioni si aprono la loro strada all’interno del ramo principale, il ritmo delle modifiche rallenta col tempo. Linus rilascia un nuovo kernel -rc circa una volta alla settimana; e ne usciranno circa 6 o 9 prima che il kernel venga considerato sufficientemente stabile e che il rilascio finale venga fatto. A quel punto tutto il processo ricomincerà.

Esempio: ecco com’è andato il ciclo di sviluppo della versione 5.4 (tutte le date si collocano nel 2018)

15 settembre

5.3 rilascio stabile

30 settembre

5.4-rc1, finestra di inclusione chiusa

6 ottobre

5.4-rc2

13 ottobre

5.4-rc3

20 ottobre

5.4-rc4

27 ottobre

5.4-rc5

3 novembre

5.4-rc6

10 novembre

5.4-rc7

17 novembre

5.4-rc8

24 novembre

5.4 rilascio stabile

In che modo gli sviluppatori decidono quando chiudere il ciclo di sviluppo e creare quindi una rilascio stabile? Un metro valido è il numero di regressioni rilevate nel precedente rilascio. Nessun baco è il benvenuto, ma quelli che procurano problemi su sistemi che hanno funzionato in passato sono considerati particolarmente seri. Per questa ragione, le modifiche che portano ad una regressione sono viste sfavorevolmente e verranno quasi sicuramente annullate durante il periodo di stabilizzazione.

L’obiettivo degli sviluppatori è quello di aggiustare tutte le regressioni conosciute prima che avvenga il rilascio stabile. Nel mondo reale, questo tipo di perfezione difficilmente viene raggiunta; esistono troppe variabili in un progetto di questa portata. Arriva un punto dove ritardare il rilascio finale peggiora la situazione; la quantità di modifiche in attesa della prossima finestra di inclusione crescerà enormemente, creando ancor più regressioni al giro successivo. Quindi molti kernel 5.x escono con una manciata di regressioni delle quali, si spera, nessuna è grave.

Una volta che un rilascio stabile è fatto, il suo costante mantenimento è affidato al “squadra stabilità”, attualmente composta da Greg Kroah-Hartman. Questa squadra rilascia occasionalmente degli aggiornamenti relativi al rilascio stabile usando la numerazione 5.x.y. Per essere presa in considerazione per un rilascio d’aggiornamento, una modifica deve: (1) correggere un baco importante (2) essere già inserita nel ramo principale per il prossimo sviluppo del kernel. Solitamente, passato il loro rilascio iniziale, i kernel ricevono aggiornamenti per più di un ciclo di sviluppo. Quindi, per esempio, la storia del kernel 5.2 appare così (anno 2019):

7 luglio

5.2 rilascio stabile

14 luglio

5.2.1

21 luglio

5.2.2

26 luglio

5.2.3

28 luglio

5.2.4

31 luglio

5.2.5

11 ottobre

5.2.21

La 5.2.21 fu l’aggiornamento finale per la versione 5.2.

Alcuni kernel sono destinati ad essere kernel a “lungo termine”; questi riceveranno assistenza per un lungo periodo di tempo. Al momento in cui scriviamo, i manutentori dei kernel stabili a lungo termine sono:

3.16

Ben Hutchings

(kernel stabile molto più a lungo termine)

4.4

Greg Kroah-Hartman e Sasha Levin

(kernel stabile molto più a lungo termine)

4.9

Greg Kroah-Hartman e Sasha Levin

4.14

Greg Kroah-Hartman e Sasha Levin

4.19

Greg Kroah-Hartman e Sasha Levin

5.4i

Greg Kroah-Hartman e Sasha Levin

Questa selezione di kernel di lungo periodo sono puramente dovuti ai loro manutentori, alla loro necessità e al tempo per tenere aggiornate proprio quelle versioni. Non ci sono altri kernel a lungo termine in programma per alcun rilascio in arrivo.

2.2. Il ciclo di vita di una patch

Le patch non passano direttamente dalla tastiera dello sviluppatori al ramo principale del kernel. Esiste, invece, una procedura disegnata per assicurare che ogni patch sia di buona qualità e desiderata nel ramo principale. Questo processo avviene velocemente per le correzioni meno importanti, o, nel caso di patch ampie e controverse, va avanti per anni. Per uno sviluppatore la maggior frustrazione viene dalla mancanza di comprensione di questo processo o dai tentativi di aggirarlo.

Nella speranza di ridurre questa frustrazione, questo documento spiegherà come una patch viene inserita nel kernel. Ciò che segue è un’introduzione che descrive il processo ideale. Approfondimenti verranno invece trattati più avanti.

Una patch attraversa, generalmente, le seguenti fasi:

  • Progetto. In questa fase sono stabilite quelli che sono i requisiti della modifica - e come verranno soddisfatti. Il lavoro di progettazione viene spesso svolto senza coinvolgere la comunità, ma è meglio renderlo il più aperto possibile; questo può far risparmiare molto tempo evitando eventuali riprogettazioni successive.

  • Prima revisione. Le patch vengono pubblicate sulle liste di discussione interessate, e gli sviluppatori in quella lista risponderanno coi loro commenti. Se si svolge correttamente, questo procedimento potrebbe far emergere problemi rilevanti in una patch.

  • Revisione più ampia. Quando la patch è quasi pronta per essere inserita nel ramo principale, un manutentore importante del sottosistema dovrebbe accettarla - anche se, questa accettazione non è una garanzia che la patch arriverà nel ramo principale. La patch sarà visibile nei sorgenti del sottosistema in questione e nei sorgenti -next (descritti sotto). Quando il processo va a buon fine, questo passo porta ad una revisione più estesa della patch e alla scoperta di problemi d’integrazione con il lavoro altrui.

  • Per favore, tenete da conto che la maggior parte dei manutentori ha anche un lavoro quotidiano, quindi integrare le vostre patch potrebbe non essere la loro priorità più alta. Se una vostra patch riceve dei suggerimenti su dei cambiamenti necessari, dovreste applicare quei cambiamenti o giustificare perché non sono necessari. Se la vostra patch non riceve alcuna critica ma non è stata integrata dal manutentore del driver o sottosistema, allora dovreste continuare con i necessari aggiornamenti per mantenere la patch aggiornata al kernel più recente cosicché questa possa integrarsi senza problemi; continuate ad inviare gli aggiornamenti per essere revisionati e integrati.

  • Inclusione nel ramo principale. Eventualmente, una buona patch verrà inserita all’interno nel repositorio principale, gestito da Linus Torvalds. In questa fase potrebbero emergere nuovi problemi e/o commenti; è importante che lo sviluppatore sia collaborativo e che sistemi ogni questione che possa emergere.

  • Rilascio stabile. Ora, il numero di utilizzatori che sono potenzialmente toccati dalla patch è aumentato, quindi, ancora una volta, potrebbero emergere nuovi problemi.

  • Manutenzione di lungo periodo. Nonostante sia possibile che uno sviluppatore si dimentichi del codice dopo la sua integrazione, questo comportamento lascia una brutta impressione nella comunità di sviluppo. Integrare il codice elimina alcuni degli oneri facenti parte della manutenzione, in particolare, sistemerà le problematiche causate dalle modifiche all’API. Ma lo sviluppatore originario dovrebbe continuare ad assumersi la responsabilità per il codice se quest’ultimo continua ad essere utile nel lungo periodo.

Uno dei più grandi errori fatti dagli sviluppatori kernel (o dai loro datori di lavoro) è quello di cercare di ridurre tutta la procedura ad una singola “integrazione nel remo principale”. Questo approccio inevitabilmente conduce a una condizione di frustrazione per tutti coloro che sono coinvolti.

2.3. Come le modifiche finiscono nel Kernel

Esiste una sola persona che può inserire le patch nel repositorio principale del kernel: Linus Torvalds. Ma, per esempio, di tutte le 9500 patch che entrarono nella versione 2.6.38 del kernel, solo 112 (circa l’1,3%) furono scelte direttamente da Linus in persona. Il progetto del kernel è cresciuto fino a raggiungere una dimensione tale per cui un singolo sviluppatore non può controllare e selezionare indipendentemente ogni modifica senza essere supportato. La via scelta dagli sviluppatori per indirizzare tale crescita è stata quella di utilizzare un sistema di “sottotenenti” basato sulla fiducia.

Il codice base del kernel è spezzato in una serie si sottosistemi: rete, supporto per specifiche architetture, gestione della memoria, video e strumenti, etc. Molti sottosistemi hanno un manutentore designato: ovvero uno sviluppatore che ha piena responsabilità di tutto il codice presente in quel sottosistema. Tali manutentori di sottosistema sono i guardiani (in un certo senso) della parte di kernel che gestiscono; sono coloro che (solitamente) accetteranno una patch per l’inclusione nel ramo principale del kernel.

I manutentori di sottosistema gestiscono ciascuno la propria parte dei sorgenti del kernel, utilizzando abitualmente (ma certamente non sempre) git. Strumenti come git (e affini come quilt o mercurial) permettono ai manutentori di stilare una lista delle patch, includendo informazioni sull’autore ed altri metadati. In ogni momento, il manutentore può individuare quale patch nel sua repositorio non si trova nel ramo principale.

Quando la “finestra di integrazione” si apre, i manutentori di alto livello chiederanno a Linus di “prendere” dai loro repositori le modifiche che hanno selezionato per l’inclusione. Se Linus acconsente, il flusso di patch si convoglierà nel repositorio di quest ultimo, divenendo così parte del ramo principale del kernel. La quantità d’attenzione che Linus presta alle singole patch ricevute durante l’operazione di integrazione varia. È chiaro che, qualche volta, guardi più attentamente. Ma, come regola generale, Linus confida nel fatto che i manutentori di sottosistema non selezionino pessime patch.

I manutentori di sottosistemi, a turno, possono “prendere” patch provenienti da altri manutentori. Per esempio, i sorgenti per la rete rete sono costruiti da modifiche che si sono accumulate inizialmente nei sorgenti dedicati ai driver per dispositivi di rete, rete senza fili, ecc. Tale catena di repositori può essere più o meno lunga, benché raramente ecceda i due o tre collegamenti. Questo processo è conosciuto come “la catena della fiducia”, perché ogni manutentore all’interno della catena si fida di coloro che gestiscono i livelli più bassi.

Chiaramente, in un sistema come questo, l’inserimento delle patch all’interno del kernel si basa sul trovare il manutentore giusto. Di norma, inviare patch direttamente a Linus non è la via giusta.

2.4. Sorgenti -next

La catena di sottosistemi guida il flusso di patch all’interno del kernel, ma solleva anche un interessante quesito: se qualcuno volesse vedere tutte le patch pronte per la prossima finestra di integrazione? Gli sviluppatori si interesseranno alle patch in sospeso per verificare che non ci siano altri conflitti di cui preoccuparsi; una modifica che, per esempio, cambia il prototipo di una funzione fondamentale del kernel andrà in conflitto con qualsiasi altra modifica che utilizzi la vecchia versione di quella funzione. Revisori e tester vogliono invece avere accesso alle modifiche nella loro totalità prima che approdino nel ramo principale del kernel. Uno potrebbe prendere le patch provenienti da tutti i sottosistemi d’interesse, ma questo sarebbe un lavoro enorme e fallace.

La risposta ci viene sotto forma di sorgenti -next, dove i sottosistemi sono raccolti per essere testati e controllati. Il più vecchio di questi sorgenti, gestito da Andrew Morton, è chiamato “-mm” (memory management, che è l’inizio di tutto). L’-mm integra patch proveniente da una lunga lista di sottosistemi; e ha, inoltre, alcune patch destinate al supporto del debugging.

Oltre a questo, -mm contiene una raccolta significativa di patch che sono state selezionate da Andrew direttamente. Queste patch potrebbero essere state inviate in una lista di discussione, o possono essere applicate ad una parte del kernel per la quale non esiste un sottosistema dedicato. Di conseguenza, -mm opera come una specie di sottosistema “ultima spiaggia”; se per una patch non esiste una via chiara per entrare nel ramo principale, allora è probabile che finirà in -mm. Le patch passate per -mm eventualmente finiranno nel sottosistema più appropriato o saranno inviate direttamente a Linus. In un tipico ciclo di sviluppo, circa il 5-10% delle patch andrà nel ramo principale attraverso -mm.

La patch -mm correnti sono disponibili nella cartella “mmotm” (-mm of the moment) all’indirizzo:

È molto probabile che l’uso dei sorgenti MMOTM diventi un’esperienza frustrante; ci sono buone probabilità che non compili nemmeno.

I sorgenti principali per il prossimo ciclo d’integrazione delle patch è linux-next, gestito da Stephen Rothwell. I sorgenti linux-next sono, per definizione, un’istantanea di come dovrà apparire il ramo principale dopo che la prossima finestra di inclusione si chiuderà. I linux-next sono annunciati sulla lista di discussione linux-kernel e linux-next nel momento in cui vengono assemblati; e possono essere scaricate da:

Linux-next è divenuto parte integrante del processo di sviluppo del kernel; tutte le patch incorporate durante una finestra di integrazione dovrebbero aver trovato la propria strada in linux-next, a volte anche prima dell’apertura della finestra di integrazione.

2.5. Sorgenti in preparazione

Nei sorgenti del kernel esiste la cartella drivers/staging/, dove risiedono molte sotto-cartelle per i driver o i filesystem che stanno per essere aggiunti al kernel. Questi restano nella cartella drivers/staging fintanto che avranno bisogno di maggior lavoro; una volta completato, possono essere spostate all’interno del kernel nel posto più appropriato. Questo è il modo di tener traccia dei driver che non sono ancora in linea con gli standard di codifica o qualità, ma che le persone potrebbero voler usare ugualmente e tracciarne lo sviluppo.

Greg Kroah-Hartman attualmente gestisce i sorgenti in preparazione. I driver che non sono completamente pronti vengono inviati a lui, e ciascun driver avrà la propria sotto-cartella in drivers/staging/. Assieme ai file sorgenti dei driver, dovrebbe essere presente nella stessa cartella anche un file TODO. Il file TODO elenca il lavoro ancora da fare su questi driver per poter essere accettati nel kernel, e indica anche la lista di persone da inserire in copia conoscenza per ogni modifica fatta. Le regole attuali richiedono che i driver debbano, come minimo, compilare adeguatamente.

La preparazione può essere una via relativamente facile per inserire nuovi driver all’interno del ramo principale, dove, con un po’ di fortuna, saranno notati da altri sviluppatori e migliorati velocemente. Entrare nella fase di preparazione non è però la fine della storia, infatti, il codice che si trova nella cartella staging che non mostra regolari progressi potrebbe essere rimosso. Le distribuzioni, inoltre, tendono a dimostrarsi relativamente riluttanti nell’attivare driver in preparazione. Quindi lo preparazione è, nel migliore dei casi, una tappa sulla strada verso il divenire un driver del ramo principale.

2.6. Strumenti

Come è possibile notare dal testo sopra, il processo di sviluppo del kernel dipende pesantemente dalla capacità di guidare la raccolta di patch in diverse direzioni. L’intera cosa non funzionerebbe se non venisse svolta con l’uso di strumenti appropriati e potenti. Spiegare l’uso di tali strumenti non è lo scopo di questo documento, ma c’è spazio per alcuni consigli.

In assoluto, nella comunità del kernel, predomina l’uso di git come sistema di gestione dei sorgenti. Git è una delle diverse tipologie di sistemi distribuiti di controllo versione che sono stati sviluppati nella comunità del software libero. Esso è calibrato per lo sviluppo del kernel, e si comporta abbastanza bene quando ha a che fare con repositori grandi e con un vasto numero di patch. Git ha inoltre la reputazione di essere difficile da imparare e utilizzare, benché stia migliorando. Agli sviluppatori del kernel viene richiesta un po’ di familiarità con git; anche se non lo utilizzano per il proprio lavoro, hanno bisogno di git per tenersi al passo con il lavoro degli altri sviluppatori (e con il ramo principale).

Git è ora compreso in quasi tutte le distribuzioni Linux. Esiste una sito che potete consultare:

Qui troverete i riferimenti alla documentazione e alle guide passo-passo.

Tra gli sviluppatori Kernel che non usano git, la scelta alternativa più popolare è quasi sicuramente Mercurial:

Mercurial condivide diverse caratteristiche con git, ma fornisce un’interfaccia che potrebbe risultare più semplice da utilizzare.

L’altro strumento che vale la pena conoscere è Quilt:

Quilt è un sistema di gestione delle patch, piuttosto che un sistema di gestione dei sorgenti. Non mantiene uno storico degli eventi; ma piuttosto è orientato verso il tracciamento di uno specifico insieme di modifiche rispetto ad un codice in evoluzione. Molti dei più grandi manutentori di sottosistema utilizzano quilt per gestire le patch che dovrebbero essere integrate. Per la gestione di certe tipologie di sorgenti (-mm, per esempio), quilt è il miglior strumento per svolgere il lavoro.

2.7. Liste di discussione

Una grossa parte del lavoro di sviluppo del Kernel Linux viene svolto tramite le liste di discussione. È difficile essere un membro della comunità pienamente coinvolto se non si partecipa almeno ad una lista da qualche parte. Ma, le liste di discussione di Linux rappresentano un potenziale problema per gli sviluppatori, che rischiano di venir sepolti da un mare di email, restare incagliati nelle convenzioni in vigore nelle liste Linux, o entrambi.

Molte delle liste di discussione del Kernel girano su vger.kernel.org; l’elenco principale lo si trova sul sito:

Esistono liste gestite altrove; un certo numero di queste sono in redhat.com/mailman/listinfo.

La lista di discussione principale per lo sviluppo del kernel è, ovviamente, linux-kernel. Questa lista è un luogo ostile dove trovarsi; i volumi possono raggiungere i 500 messaggi al giorno, la quantità di “rumore” è elevata, la conversazione può essere strettamente tecnica e i partecipanti non sono sempre preoccupati di mostrare un alto livello di educazione. Ma non esiste altro luogo dove la comunità di sviluppo del kernel si unisce per intero; gli sviluppatori che evitano tale lista si perderanno informazioni importanti.

Ci sono alcuni consigli che possono essere utili per sopravvivere a linux-kernel:

  • Tenete la lista in una cartella separata, piuttosto che inserirla nella casella di posta principale. Così da essere in grado di ignorare il flusso di mail per un certo periodo di tempo.

  • Non cercate di seguire ogni conversazione - nessuno lo fa. È importante filtrare solo gli argomenti d’interesse (sebbene va notato che le conversazioni di lungo periodo possono deviare dall’argomento originario senza cambiare il titolo della mail) e le persone che stanno partecipando.

  • Non alimentate i troll. Se qualcuno cerca di creare nervosismo, ignoratelo.

  • Quando rispondete ad una mail linux-kernel (o ad altre liste) mantenete tutti i Cc:. In assenza di importanti motivazioni (come una richiesta esplicita), non dovreste mai togliere destinatari. Assicuratevi sempre che la persona alla quale state rispondendo sia presente nella lista Cc. Questa usanza fa si che divenga inutile chiedere esplicitamente di essere inseriti in copia nel rispondere al vostro messaggio.

  • Cercate nell’archivio della lista (e nella rete nella sua totalità) prima di far domande. Molti sviluppatori possono divenire impazienti con le persone che chiaramente non hanno svolto i propri compiti a casa.

  • Evitate il top-posting (cioè la pratica di mettere la vostra risposta sopra alla frase alla quale state rispondendo). Ciò renderebbe la vostra risposta difficile da leggere e genera scarsa impressione.

  • Chiedete nella lista di discussione corretta. Linux-kernel può essere un punto di incontro generale, ma non è il miglior posto dove trovare sviluppatori da tutti i sottosistemi.

Infine, la ricerca della corretta lista di discussione è uno degli errori più comuni per gli sviluppatori principianti. Qualcuno che pone una domanda relativa alla rete su linux-kernel riceverà quasi certamente il suggerimento di chiedere sulla lista netdev, che è la lista frequentata dagli sviluppatori di rete. Ci sono poi altre liste per i sottosistemi SCSI, video4linux, IDE, filesystem, etc. Il miglior posto dove cercare una lista di discussione è il file MAINTAINERS che si trova nei sorgenti del kernel.

2.8. Iniziare con lo sviluppo del Kernel

Sono comuni le domande sul come iniziare con lo sviluppo del kernel - sia da singole persone che da aziende. Altrettanto comuni sono i passi falsi che rendono l’inizio di tale relazione più difficile di quello che dovrebbe essere.

Le aziende spesso cercano di assumere sviluppatori noti per creare un gruppo di sviluppo iniziale. Questo, in effetti, può essere una tecnica efficace. Ma risulta anche essere dispendiosa e non va ad accrescere il bacino di sviluppatori kernel con esperienza. È possibile anche “portare a casa” sviluppatori per accelerare lo sviluppo del kernel, dando comunque all’investimento un po’ di tempo. Prendersi questo tempo può fornire al datore di lavoro un gruppo di sviluppatori che comprendono sia il kernel che l’azienda stessa, e che possono supportare la formazione di altre persone. Nel medio periodo, questa è spesso uno delle soluzioni più proficue.

I singoli sviluppatori sono spesso, comprensibilmente, una perdita come punto di partenza. Iniziare con un grande progetto può rivelarsi intimidatorio; spesso all’inizio si vuole solo verificare il terreno con qualcosa di piccolo. Questa è una delle motivazioni per le quali molti sviluppatori saltano alla creazione di patch che vanno a sistemare errori di battitura o problematiche minori legate allo stile del codice. Sfortunatamente, tali patch creano un certo livello di rumore che distrae l’intera comunità di sviluppo, quindi, sempre di più, esse vengono degradate. I nuovi sviluppatori che desiderano presentarsi alla comunità non riceveranno l’accoglienza che vorrebbero con questi mezzi.

Andrew Morton da questo consiglio agli aspiranti sviluppatori kernel

Il primo progetto per un neofita del kernel dovrebbe essere
sicuramente quello di "assicurarsi che il kernel funzioni alla
perfezione sempre e su tutte le macchine sulle quali potete stendere
la vostra mano".  Solitamente il modo per fare ciò è quello di
collaborare con gli altri nel sistemare le cose (questo richiede
persistenza!) ma va bene - è parte dello sviluppo kernel.

(http://lwn.net/Articles/283982/).

In assenza di problemi ovvi da risolvere, si consiglia agli sviluppatori di consultare, in generale, la lista di regressioni e di bachi aperti. Non c’è mai carenza di problematiche bisognose di essere sistemate; accollandosi tali questioni gli sviluppatori accumuleranno esperienza con la procedura, ed allo stesso tempo, aumenteranno la loro rispettabilità all’interno della comunità di sviluppo.